In un solo pomeriggio si può compiere un incredibile viaggio lungo milioni di anni in un mondo affascinante e misterioso, tra caverne, stalattiti e stalagmiti che si snodano nella profondità del sottosuolo, create da due semplici elementi come l’acqua e il calcare.

Gli alunni delle classi IV B, IV C e IV D del Liceo Artistico - IISS “Luigi Russo” non sono andati molto lontano per vedere tutto questo: è stato possibile partecipare ad un laboratorio didattico tenuto presso le aule-laboratorio del Museo Speleologico Franco Anelli di Castellana Grotte. Gli studenti hanno indagato il mondo dei minerali, scoprendo i fenomeni biologici, chimici e fisici ad essi connessi, solo apparentemente lontani dal vissuto quotidiano. Attraverso lo studio delle differenti tipologie di rocce e gli  esperimenti chimici, l'esame delle concrezioni (stalattiti e stalagmiti) e la loro diversa genesi, gli studenti hanno potuto imparare a riconoscere diversi campioni di roccia ed una grande quantità di speleotemi e concrezioni prelevati dal sottosuolo di Castellana, attraverso gli esperimenti diretti su rocce e minerali, hanno appreso facilmente le proprietà chimiche e fisiche alla base dei fenomeni carsici.

È un appuntamento che si ripete per gli alunni del “Luigi Russo”, a cui è offerta la possibilità di approfondimenti scientifici con una metodologia laboratoriale e multisensoriale, accostando alla conoscenza teorica l’osservazione diretta e tattile.

Ma venerdì 20 novembre c’è stato molto altro per loro. Gli alunni hanno partecipato allo spettacolo teatrale “Hell in the cave”, versi danzanti nell’aere fosco delle grotte di Castellana, spettacolo nato dalla regia di Enrico Romita e la drammaturgia di Giusy Frallonardo, le coreografie di Vito Cassano e le coreografie aeree di Claudia Cavalli. Uno spettacolo che valorizza in modo coinvolgente e suggestivo l’ambientazione delle grotte, vere protagoniste di un viaggio nell’inferno dantesco. Prima dello spettacolo il regista Enrico Romita ha spiegato ai ragazzi la struttura dello spettacolo, le scelte registiche e stilistiche effettuale, il ruolo della musica, della danza e della poesia tratta dai canti danteschi, ma anche lo spazio lasciato alla libera interpretazione del regista. Uno spettacolo grandioso, un’occasione formativa che ha lasciato alunni e docenti senza parole, un po’ come Dante “quasi smarriti”.

Prof.ssa Laura Turi